L’impronta chimica del legno: ogni albero ci svela la sua provenienza

Da dove proviene realmente il legno che utilizziamo? In un contesto globale in cui si fa sempre più urgente poter garantire un uso sostenibile delle risorse naturali rispondere a questa domanda è essenziale. Il legname è infatti una materia prima di ampio utilizzo il cui commercio illegale danneggia gravemente gli ecosistemi e la biodiversità. Eppure, strumenti affidabili per verificarne l’origine geografica sono ancora scarsi.
Un nuovo studio, condotto da Eco Research in collaborazione con la Libera Università di Bolzano, esplora una soluzione concreta ed efficace: un approccio che combina analisi multi-elemento ed isotopica, integrato con modelli statistici. L’indagine ha interessato tre specie forestali tipiche delle Alpi orientali – abete rosso, larice e cembro – cresciute su litologie diverse.
I risultati sono promettenti: ogni specie mostra un’impronta chimica riconoscibile e il rapporto isotopico dello stronzio riflette fedelmente la geologia dell’area di provenienza, permettendo così il riconoscimento con elevata precisione sia della specie che dell’origine di ciascun campione. Lo studio apre così nuove prospettive per l’impiego di queste tecniche da parte di organismi di controllo per verificare la provenienza del legno o dei produttori stessi a sostegno delle filiere certificate.