L’analisi isotopica: una opportunità per la filiera agroforestale e la gestione sostenibile del territorio

Tecnologia e ricerca unite per valorizzare il territorio provinciale e i suoi prodotti, e comprendere l’importanza ambientale, sociale ed economica dell’acqua.

Eco Research, Centro Ricerche Laimburg e Libera Università di Bolzano da anni si occupano di progetti di ricerca che hanno come scopo, da un lato, la determinazione dell’origine dei prodotti agricoli mediante l’analisi degli isotopi stabili dello stronzio (Sr) e, dall’altro, lo studio dei cicli dell’acqua mediante l’analisi degli isotopi stabili di idrogeno (H) ed ossigeno (O), soprattutto per far fronte a scenari emergenti dovuti al cambiamento climatico. I risultati di questa pluriennale collaborazione, finanziata dalla Provincia Autonoma di Bolzano tramite le misure di finanziamento “Capacity Building 2014 – 2021”, sono stati presentati il ​​19 settembre presso la Libera Università di Bolzano.

Cosa sono gli isotopi? Il termine indica forme alternative di uno stesso elemento, che condividono proprietà chimiche ma differiscono in quelle fisiche. Che siano gli isotopi di idrogeno e ossigeno che compongono l’acqua, o quelli di alcuni elementi particolari e ubiquitari come lo stronzio, naturalmente presente nei prodotti agricoli, le variazioni di rapporto isotopico forniscono informazioni sulla loro origine. 

“L’origine appartiene al futuro”. Questo slogan dell’Associazione degli agricoltori altoatesini riassume l’importanza della regionalità per l’agricoltura locale, i cui costi legati alla complessa conformità del territorio sono compensati dalla qualità dei prodotti. Per rendere più trasparente e affidabile l’indicazione di origine dei prodotti, è sempre più importante poterne verificare la provenienza in maniera oggettiva. In questo caso, l’analisi isotopica può offrire un notevole aiuto.

In particolare, lo stronzio (Sr), elemento naturalmente presente in tutti i tipi di roccia, da cui viene rilasciato nelle acque e nei suoli ed infine assorbito dagli organismi, gioca un ruolo fondamentale. Variazioni nel rapporto isotopico dello stronzio (87Sr/86Sr) dipendono in larga parte dal tipo di roccia presente in una determinata zona. Non sorprende quindi che, data la complessa geologia del territorio alto atesino, i suoi suoli siano caratterizzati da un’ampia gamma di valori isotopici. Le piante che crescono nelle diverse zone dell’Alto Adige sono a loro volta caratterizzate da questa variabilità, mantenendo inalterato il rapporto isotopico tipico del suolo a prescindere dall’organo analizzato. Questo rende possibile caratterizzare prodotti provenienti da zone diverse, anche su piccola scala. Per mostrare l’applicabilità e le potenzialità di questa tecnica per la tutela e promozione dei prodotti locali, sono stati presentati i risultati di diversi studi basati su mele, cereali e legname.

Per quanto riguarda l’analisi isotopica di idrogeno (2H/1H) ed ossigeno (18O/16O), sono state mostrate le applicazioni in idrologia e agricoltura. I diversi processi fisici che originano la pioggia, la neve e il ghiaccio fanno sì che queste risorse idriche abbiano un rapporto isotopico differente tra loro. Dal momento in cui l’acqua che si trova in sorgenti, torrenti, fiumi e falde deriva a sua volta da un mix del contributo di pioggia e fusione nivale e glaciale, le analisi isotopiche permettono di capire l’importanza relativa di queste risorse idriche, e di effettuare previsioni idrologiche in base ai modelli climatici. Lo studio condotto nelle valli Senales e Martello ha permesso di comprendere la fondamentale importanza dei ghiacciai, che forniscono notevoli quantità di acqua ai reticoli idrografici alpini, anche fino al 40-60% di quella che scorre allo sbocco di queste vallate. Con la progressiva scomparsa dei ghiacciai, sta aumentando il contributo idrologico da parte del permafrost alpino, che con il suo degrado può apportare grandi quantità di metalli pesanti in acque sempre meno abbondanti. Proprio la riduzione della disponibilità di acqua ha potenziali ripercussioni sull’agricoltura. Anche in questo ambito è possibile utilizzare gli isotopi stabili dell’acqua per comprendere i meccanismi di assorbimento radicale dell’acqua del suolo, testando diversi sistemi di irrigazione e confrontando piante in diverse condizioni fisiologiche. Integrando i dati isotopici e misure tradizionali per la caratterizzazione dello stato di salute dei meli e la qualità dei frutti, si vuole proporre un sistema di gestione dell’acqua in agricoltura più efficiente e mirato a salvaguardare le sempre più scarse risorse idriche.

L’evento è stato ulteriormente arricchito dalla partecipazione di ospiti che hanno presentato i risultati delle loro applicazioni dell’analisi isotopica. Un ringraziamento particolare al prof. Marchetti dell’Università di Modena e Reggio Emilia per la presentazione dal titolo “Let the isotopes tell their story: misura dei rapporti dello stronzio 87Sr/86Sr e 88Sr/86Sr”, al prof. Garcia-Alonso dell’Università di Oviedo per la presentazione dal titolo “Strontium isotope ratio masurements by coupling ion chromatography and laser ablation to multicollector ICP-MS”, al prof. Penna dell’Università di Firenze per la presentazione dal titolo “Assorbimento idrico in meleti venostani: ruolo dell’acqua di precipitazione e irrigazione”.

I relatori dell’evento conclusivo del progetto “Tecnologie Ambientali – Analisi Isotopica”

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